Sintomi della malattia
Questi compaiono spesso (in ordine alfabetico):
- affanno
- dolori muscolari
- febbre, sensazione di febbre
- mal di gola
- perdita improvvisa dell’olfatto e/o del gusto
- tosse (perlopiù secca)
Questi invece raramente:
- congiuntivite
- mal di testa
- raffreddore
- sintomi gastrointestinali
I sintomi di malattia possono variare sensibilmente ed essere anche lievi. Possono però presentarsi complicazioni, come una polmonite.
Se avvertite uno o più sintomi frequenti, vi siete eventualmente ammalati del nuovo coronavirus.
In questo caso:
- Restate a casa.
- Fate l’autovalutazione sul coronavirus o chiamate il vostro medico. Rispondete al meglio a tutte le domande dell’autovalutazione online o che il medico vi pone per telefono. Al termine riceverete una raccomandazione pratica ed eventualmente l’istruzione di sottoporvi al test.
- Leggete le istruzioni alla pagina «Isolamento e quarantena» e seguitele sistematicamente.
Decorso della malattia
La malattia da nuovo coronavirus può avere un decorso molto diverso da una persona all’altra. Alcune persone non presentano sintomi e si accorgono a malapena di essere ammalate. Altre invece necessitano di cure intense in ospedale.
Nessun sintomo
Vi sono persone che seppur contagiate non presentano sintomi. Per questo non sanno di aver contratto il virus e pertanto possono trasmetterlo inavvertitamente ad altre persone.
Decorso blando
Per gran parte dei contagiati il decorso della malattia è blando. Ossia presentano sintomi che rimangono lievi. Un decorso blando lo hanno soprattutto le persone sane, di età inferiore a 65 anni.
Decorso grave
Nel caso di un decorso grave, all’inizio i sintomi sono lievi e dopo circa cinque fino a dieci giorni si aggravano. Sorgono difficoltà respiratorie che possono sfociare in una polmonite. In questo caso la persona malata necessita di cure in ospedale e spesso anche di ossigeno.
Di regola la malattia dura da una a quattro settimane. Con un trattamento medico adeguato, la maggior parte delle persone malate guarisce. Gli esperti presumono attualmente che dopo una guarigione si è immuni a un nuovo contagio.
Un decorso grave può avvenire a ogni età: nei bambini e negli adolescenti è però molto raro. Per contro per le persone particolarmente a rischio, la probabilità di un decorso grave è elevato.
Decorso critico
In alcune persone i sintomi legati alle vie respiratorie si aggravano a tal punto da necessitare cure intense. In questo caso la funzione respiratoria è supportata artificialmente.
Grazie a cure intense tempestive, più della metà dei malati sopravvive a un decorso critico. Dopo poche settimane sono guariti. Gli esperti presumono attualmente che dopo una guarigione si è immuni a un nuovo contagio.
Secondo le conoscenze attuali, dall’uno al due per cento delle persone risultate positive al test muoiono per le conseguenze della malattia.
La malattia è curabile?
Attualmente non esiste un trattamento specifico per le malattie da nuovo coronavirus. Il trattamento si limita ad alleviare i sintomi.
Una malattia da nuovo coronavirus non può essere guarita con gli antibiotici, perché non hanno alcun effetto contro i virus, ma solo contro i batteri.
La malattia COVID-19
L’11 febbraio 2020 l’OMS ha attribuito una nuova denominazione alla malattia causata dal nuovo coronavirus: COVID-19, abbreviazione di «coronavirus disease 2019» o, in italiano, malattia da coronavirus 2019.
Cos’è il nuovo coronavirus?
L’origine dell’epidemia di coronavirus in Cina è probabilmente un mercato della città di Wuhan, nella Cina centrale, in cui venivano venduti, oltre al pesce, anche pipistrelli, serpenti e altri animali selvatici. Il virus è stato trasmesso all’essere umano da animali come probabilmente pipistrelli o indirettamente da pangolini. Da allora si diffonde da persona a persona. Le autorità cinesi hanno chiuso il mercato all’inizio di gennaio 2020.
Il nuovo coronavirus, denominato «SARS-CoV-2», appartiene alla stessa famiglia virale di altri sei tipi di coronavirus già noti da anni o decenni nell’essere umano, quattro dei quali umani, che provocano da sempre raffreddore e sintomi da raffreddamento piuttosto lievi soprattutto nella stagione invernale.
Tra i coronavirus rientrano anche:
- il virus della SARS «SARS-CoV-1», scoperto nel 2003 nella Cina meridionale e trasmesso all’essere umano da zibetti; e
- il virus della MERS, scoperto nel 2012 sulla penisola arabica e trasmesso all’essere umano da dromedari.
La SARS e la MERS sono gravi malattie acute delle vie respiratorie con un elevato tasso di mortalità: rispettivamente circa il 10 e il 35 per cento. A titolo di confronto: il tasso di mortalità del nuovo coronavirus è attualmente al di sotto del 3 per cento.
I coronavirus sono virus a RNA rivestiti (RNA = acido ribonucleico), ossia possiedono un involucro lipidico (uno strato di grasso), che può essere disintegrato con sapone ed acqua o con un disinfettante, inattivando il virus.
Avete disturbi di salute non correlati al nuovo coronavirus? Contattate il vostro medico
Vi sentite malati o avete disturbi forti o che non passano? Pensate che non abbiano nulla a che fare con il nuovo coronavirus, ma siete ugualmente preoccupati? Allora contattate il vostro medico e chiedete una consulenza o prendete un appuntamento. È importante per la vostra salute. Fate altrettanto se ad avere disturbi sono i vostri figli o altre persone che vivono con voi.
I medici e gli ospedali hanno oramai adottato i provvedimenti di protezione necessari per trattare i loro pazienti in sicurezza. Quindi potete ricorrere alle loro prestazioni senza alcun rischio di contagio.
Le modalità degli accertamenti, delle visite e dei trattamenti sono adattate alla situazione attuale. Tuttavia, anche se nell’attuale «situazione straordinaria» medici e ospedali hanno ordine di effettuare soltanto trattamenti urgenti, resta possibile chiedere una consulenza per telefono o tramite Skype se un incontro personale non è indispensabile.
Non aspettate troppo se voi o le persone che vivono con voi avete disturbi forti o che si stanno aggravando. Contattate il vostro medico. E se volete recarvi direttamente in ospedale, telefonate prima.