Quante saranno le province in Sardegna? Quante saranno le città metropolitane? Che tipo di enti saranno le province e città metropolitane: di primo grado (elezione diretta) o secondo grado (eletti dai consiglieri dei comuni facenti parte)? Per cui eletti dai consiglieri comunali? Di cosa si dovranno occupare?
Le domande che molti si pongono sono queste, ma siamo certi che siano quelle giuste o solo frutto di solita manipolazione mediatica?
Nell’ultimo referendum credo ci fosse una chiara e precisa volontà di ridurre le province. Ci siamo espressi chiaramente e con un risultato non opinabile. Il cittadino sardo era contrario alla inutile frammentazione del territorio in mangiatoie politiche,
La legge art. 19 TUEL affida alla provincia le funzioni amministrative di interesse provinciale nei seguenti settori:
– difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell’ambiente e prevenzione delle calamità;
– tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche;
– valorizzazione dei beni culturali;
– viabilità e trasporti;
– protezione della flora e della fauna, parchi e riserve naturali;
– caccia e pesca nelle acque interne;
– organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore;
– servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale;
– raccolta ed elaborazione dati, assistenza tecnico amministrativa agli enti locali.
Già allo stato attuale vi è una quasi totale presenza di fallimenti nei compiti assegnati, soprattutto in Sardegna dove il territorio è in buona parte incolto, improduttivo, inutilizzato.
Assistiamo oggi invece all’ennesimo tentativo coordinato di spartizione di potere, noncuranti del volere e dell’interesse del cittadino.
Volete fare qualcosa di decente? Fate lavorare gli enti che già esistono; se questi saranno ritenuti insfficienti allora demandate al privato.
Ci sono enti commissariati da anni, alcuni hanno lo stesso inutile commissario da oltre sette anni. La stessa città metropolitana di Cagliari è un mezzo fallimento, anch’essa commissariata da tempo. I costi sono elevati; la legge 107 prevede una spesa di € 6.000.000. La reintroduzione delle province, in barba al referendum, è un furto di € 890.000.
Ma la domanda me la faccio solo io???? Qualora fosse anche un intervento fondamentale per le sorti della Sardegna, ma è possibile che possa essere questo il momento di fare questo passo?