Finalmente un aspetto positivo su cui però non ci conviene festeggiare troppo: la zona bianca. Un traguardo effimeno che, per effetto della pandemia Covid-19, succede ad eventi catastrofici in termini di morti e di perdite economiche presenti e future cha saranno il gravoso residuo tipico di ogni guerra… già, perchè, nonostante Uomini e Donne e il GrandeFratelllo VIP, è opportuno ricordare che siamo in guerra… tragica, globale e effimera.
Ora siamo in gestione a vista occorre controllare la circolazione del virus e lottare contro la stupidità e l’ignoranza di chi non ha cura della propria vita e di quella degli altri. Ma veniam a quello che comporta stare in zona bianca.
Scarichiamo l’ordinanza della Regione del 28 febbraio 2021 e la successiva ordinanza del comune di Sassari del 1 marzo 2021.
Dopo cinque di sette pagine di visto, considerato, richiamato e ritenuto, per altro necessari per redigere un atto amministrativo ineccepibile, si elencano di seguito le novità:
– orario di apertura degli esercizi di ristorazione fino alle 23,00;
– orario di apertura di bar e simili fino alle 21,00;
– coprifuoco alle 23,30.
Per sport di contatto, palestre, scuole di danza, centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica, musei e luoghi di cultura occorrerà attendere una specifica ordinanza.
Ma essere in zona bianca non vorrebbe dire fine delle misure anti-contagio: nel decreto viene specificato che “nella zona bianca le attività si svolgeranno secondo specifici protocolli. Nelle medesime aree potranno comunque essere adottate, con Dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico”.
Continuerà a essere obbligatorio indossare la mascherina all’aperto e nei luoghi chiusi e non fare assembramento, mantenere il distanziamento interpersonale e igienizzarsi le mani all’ingresso dei negozi.
Si riporta integralmente l’articolo 3 dell’ordinanza, di cui è fondamentale la sua lettura e la sua comprensione:
È fatto obbligo di usare, sull’intero territorio regionale e per l’intera giornata (H24), protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico, nonché negli spazi pubblici ove, per le caratteristiche fisiche, sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di
natura spontanea e/o occasionale. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni, nonché i soggetti con forme di disabilità.
È fatto divieto di qualsiasi forma di assembramento, con speciale riferimento allo stazionamento presso gli spazi antistanti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le piazze, le pubbliche vie, i lungomare e i belvedere, nei quali deve comunque mantenersi un distanziamento interpersonale di almeno un metro.
Le disposizioni dell’ordinanza si applicano dal 1° marzo 2021 fino al 15 marzo 2021.
Giova ricordare che, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (*).
Per accedere alla zona bianca è necessario avere un Rt inferiore a 1 e un’incidenza di non più di 50 casi Covid ogni 100mila abitanti per 3 settimane.
In sostanza, una Regione diventa bianca solo se presenta questi requisiti: tra bassissima incidenza e indice Rt, scarsa circolazione del virus, ottima tenuta delle strutture ospedaliere e capacità di tracciamento e monitoraggio dei casi.
Quindi occorre responsabilità e buon senso, anche se di ciò non si è considerato questo fine settimana lungo strade e piazze cittadine. Poi non ci lamentiamo se si ritorna alle restrizioni.